Gli astrociti del giro dentato sono specifici per ciascuno
strato
ROBERTO COLONNA
NOTE E
NOTIZIE - Anno XIX – 03 dicembre 2022.
Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale
di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
La varietà, diversità
e specificità tipologica dei neuroni è considerata un pilastro citologico della
struttura morfo-funzionale del sistema nervoso centrale, ma per quanto riguarda
le cellule della glia, e in particolare gli astrociti, nonostante un trentennio
di scoperte sui loro ruoli, non si è ancora stabilito con consenso unanime tra
i ricercatori se i differenti compiti e ruoli svolti in aree diverse possano
considerarsi adattamento locale dello stesso tipo cellulare o si possano
riconoscere tipi e sotto-tipi distinti e separati di astrociti.
Julian Karpf e colleghi, indagando in questo campo, hanno scoperto
una specificità insospettata tra gli astrociti del giro dentato dell’ippocampo.
(Karpf J. et al.,
Dentate gyrus astrocyte exhibit layer-specific molecular, morphological and
physiological features. Nature Neuroscience 25, 1626-1638, 2022 – Epub ahead of print doi:
10.1038/s41593-022-01192-5, 2022).
La provenienza degli autori è la seguente: Institute
of Biochemistry, Friedrich-Alexander University of Erlangen Nurnberg, Erlangen
(Germania); Institute of Cellular Neuroscience, Medical Faculty, University of
Bonn, Bonn (Germania); Institute of Human Genetics, University Hospital
Erlangen, Friedrich-Alexander University of Erlangen Nurnberg, Erlangen (Germania);
Institute of Neurology (Edinger Institute), University Hospital, Goethe
University of Frankfurt, Frankfurt (Germania); Department of Pathology GROW,
Maastricht University Medical Centre, Maastricht (Olanda);
Department of Neurosurgery, University Hospital Erlangen, Friedrich-Alexander
University of Erlangen Nurnberg, Erlangen (Germania); German Center for Neurodegenerative
Diseases (DZNE), Bonn (Germania); Institute of Neurology, University College
London, London (Regno Unito).
È interessante notare lo scrupolo nelle verifiche
dei referee di Nature Neuroscience che hanno consentito la pubblicazione
elettronica che precede quella cartacea nella rivista a stampa solo dopo due
anni e un giorno dal primo ricevimento del testo del lavoro.
Lo studio dell’eterogeneità gliale è soprattutto
focalizzato sulle implicazioni che ha nella fisiologia dei circuiti neuronici,
sia per conoscere nuovi ruoli degli astrociti, sia per comprendere quale sia la
parte della componente non-neuronica nelle attività cerebrali che
ordinariamente attribuiamo esclusivamente all’attività dei sistemi di cellule
nervose.
Lo studio di Julian Karpf e colleghi dimostra che il giro
dentato (DG) dell’ippocampo del topo adulto è popolato da sotto-tipi di astrociti
distinti per caratteri molecolari, che sono specificamente associati a
particolari strati della corteccia della circonvoluzione DG ippocampale. L’attenta
osservazione ha dimostrato che i sotto-tipi molecolari, legati ciascuno a uno
strato del DG, presentano anche peculiarità diacritiche di morfologia
microscopica, che consentono il riconoscimento visivo.
Da un punto di
vista fisiologico, gli astrociti localizzati negli strati superiori del DG
formano grandi sincizi, mentre quelli indovati nei compartimenti più
bassi della stessa circonvoluzione ippocampale formano delle reti più
piccole. I sotto-tipi astrocitari esprimono in modo differenziato le proteine
trasportatrici del glutammato; cosa che è intimamente legata alle
differenti ampiezze delle correnti del glutammato mediate da
trasportatore.
Un aspetto
molto rilevante, per i cui dettagli è opportuno il riferimento al testo e alle
immagini del lavoro originale, è che gli elementi-chiave molecolari e
morfologici che definiscono le differenze e le peculiarità dei sotto-tipi di
astrociti nel DG del topo sono perfettamente conservati nel giro dentato dell’ippocampo
umano. Questo dato aggiunge – secondo gli autori dello studio – un livello o
grado ulteriore di complessità alla nostra comprensione della composizione e funzione
del sistema di sistemi di reti cerebrali, fornendo un elemento di cruciale
importanza per gli studi futuri sugli astrociti nella fisiologia e nella
patologia.
L’autore della nota ringrazia la
dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle
recensioni di
argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito
(utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto Colonna
BM&L-03 dicembre
2022
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